Dati per il futuro
Nella baia di Kaštela lo studio degli ecosistemi costieri si intreccia con la storia.
Decenni di dati sono raccolti nella biblioteca dell’Istituto di Oceanografia e Pesca di Spalato dove diverse discipline lavorano insieme per monitorare l’evoluzione degli ambienti di costa nel tempo. Generazioni di ricercatori si susseguono nel tentativo di ampliare la conoscenza legata agli impatti dell’uomo su questi delicati ecosistemi grazie a nuove tecnologie. Oggi la baia è soggetta a erosione costiera e fenomeni di proliferazione eccessiva del fitoplancton a causa dell’innalzamento del livello marino e all’aumento delle temperature.
Scienza è collaborazione
Costeggiando la baia di Kaštela da ovest a est, si raggiunge il verdeggiante promontorio del parco di Marjan. Sulla sua punta si trova l’istituto di Oceanografia e Pesca (IOF) di Spalato, un luogo storico della ricerca oceanografica croata dove un team multidisciplinare di ricercatori collabora per tutelare la costa e il mare. L’IOF è stato fondato negli anni ‘30 e da allora studia le complesse interazioni che danno forma all’ambiente marino adriatico, raccogliendo dati fisici, chimici e biologici sugli ecosistemi marini circostanti.
La ricerca tra passato e futuro
Il mare sta cambiando
L’ambiente marino è un sistema interconnesso, la sua complessità si riflette nei numerosi laboratori ospitati dall’IOF. Grazie alla lunga serie di dati interdisciplinari disponibili negli archivi di questa istituzione storica, i ricercatori imparano dal passato e sono in grado di valutare lo stato degli ecosistemi marini su una più ampia scala temporale. Possono quindi monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici di origine antropica sull’area della baia di Kaštela e sulla costa croata. A questo proposito negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento delle temperature e della salinità, con ondate di calore marine estreme. L’aumento delle temperature ha intensificato le proliferazioni di fitoplancton, microalghe che costituiscono il primo anello della catena alimentare marina. Alcuni di questi microrganismi rilasciano tossine nocive per crostacei e frutti di mare, vengono dunque monitorati dal centro.
Nuove tecnologie laser per la microbiologia
Dal microscopio alle analisi genetiche
Le comunità di fitoplancton hanno un ruolo chiave nell’ambiente marino, questi minuscoli organismi influenzano l’intera catena alimentare e di conseguenza regolano il flusso di energia negli ecosistemi acquatici. La maggiore diffusione di specie tossiche presenta un rischio per molluschi e crostacei che, cibandosene, accumulano tossine nocive. All’IOF gli effetti dei cambiamenti climatici sulla composizione del fitoplancton sono studiati da un laboratorio specifico per la tossicologia di plancton e molluschi, che ha di recente attraversato un cambiamento storico. Un tempo il laboratorio disponeva solo di un microscopio ottico per identificare le specie di fitoplancton nocive. Ora invece, con i fondi del progetto AdriaClim, è stato acquisito uno scanner per microarray, tecnica che utilizza le informazioni genetiche per classificare i microrganismi.
Una corsa contro il tempo
Nuove direzioni
Le centinaia di quaderni e libri su cui i ricercatori hanno riportato attentamente i risultati delle proprie ricerche negli anni, oggi raccolti nel prezioso archivio dell’IOF, sono testimoni dei cambiamenti che stanno avvenendo nella baia di Kaštela e su tutte le coste del mare adriatico. Alcuni di questi, come l’innalzamento del livello del mare e la proliferazione di alghe, sono facilmente riconoscibili e comportano rischi significativi per la fauna marina e le comunità locali. Il futuro si presenta incerto ma nuovi metodi e tecnologie permettono ai ricercatori di fornire informazioni e proiezioni su come gli ecosistemi marini stanno reagendo e reagiranno di fronte a un clima che cambia.
“Le misure per l’adattamento non sono una scommessa. Gli scienziati, grazie al monitoraggio, sono in grado di fornire direzioni intelligenti da intraprendere per il benessere delle generazioni future”
Natalija Dunić, ricercatrice associata in fisica dell’oceano.