Spalato-Dalmazia

Un viaggio nella storia dell’oceanografia

Dati per il futuro

Nella baia di Kaštela lo studio degli ecosistemi costieri si intreccia con la storia.

Decenni di dati sono raccolti nella biblioteca dell’Istituto di Oceanografia e Pesca di Spalato dove diverse discipline lavorano insieme per monitorare l’evoluzione degli ambienti di costa nel tempo. Generazioni di ricercatori si susseguono nel tentativo di ampliare la conoscenza legata agli impatti dell’uomo su questi delicati ecosistemi grazie a nuove tecnologie. Oggi la baia è soggetta a erosione costiera e fenomeni di proliferazione eccessiva del fitoplancton a causa dell’innalzamento del livello marino e all’aumento delle temperature. 

Scienza è collaborazione

Costeggiando la baia di Kaštela da ovest a est, si raggiunge il verdeggiante promontorio del parco di Marjan. Sulla sua punta si trova l’istituto di Oceanografia e Pesca (IOF) di Spalato, un luogo storico della ricerca oceanografica croata dove un team multidisciplinare di ricercatori collabora per tutelare la costa e il mare. L’IOF è stato fondato negli anni ‘30 e da allora studia le complesse interazioni che danno forma all’ambiente marino adriatico, raccogliendo dati fisici, chimici e biologici sugli ecosistemi marini circostanti.

La ricerca tra passato e futuro

Passeggiando tra i corridoi dell’istituto si può ammirare l’evoluzione tecnologica delle discipline che studiano il mare grazie a lunghi scaffali dove sono custoditi gli strumenti del passato. La ricerca prodotta invece guarda al futuro attraverso tecnologie innovative che permettono di analizzare il funzionamento degli ecosistemi al fine di proteggerli dall’impatto delle attività umane sull’ambiente.

La storia della ricerca marina presso l’Istituto di Oceanografia e Pesca (IOF) di Spalato

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Natalija Dunić

Ricercatrice associata in fisica dell’oceano - IOF

Il mare sta cambiando

L’ambiente marino è un sistema interconnesso, la sua complessità si riflette nei numerosi laboratori ospitati dall’IOF. Grazie alla lunga serie di dati interdisciplinari disponibili negli archivi di questa istituzione storica, i ricercatori imparano dal passato e sono in grado di valutare lo stato degli ecosistemi marini su una più ampia scala temporale. Possono quindi monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici di origine antropica sull’area della baia di Kaštela e sulla costa croata. A questo proposito negli ultimi anni è stato riscontrato un aumento delle temperature e della salinità, con ondate di calore marine estreme. L’aumento delle temperature ha intensificato le proliferazioni di fitoplancton, microalghe che costituiscono il primo anello della catena alimentare marina. Alcuni di questi microrganismi rilasciano tossine nocive per crostacei e frutti di mare, vengono dunque monitorati dal centro.

I recenti cambiamenti climatici
osservati nella baia di Kaštela

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Natalija Dunić

Ricercatrice associata in fisica dell’oceano - IOF

Nuove tecnologie laser per la microbiologia

Il viaggio nella storia dell’oceanografia continua. Ai piani superiori dell’istituto si trova il laboratorio di microbiologia marina, dove, grazie al progetto AdriaClim, è stato recentemente acquistato un citometro a flusso di ultima generazione, strumento utilizzato per monitorare le comunità di microrganismi, tra cui possibili fitoplancton tossici. Il citometro classifica i microrganismi in base alle proprietà fisiche delle cellule, utilizzando un fascio di luce laser.

La tecnologia laser per lo studio
delle comunità di microrganismi acquatici

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Natalija Dunić

Ricercatrice associata in fisica dell’oceano - IOF

Dal microscopio alle analisi genetiche

Le comunità di fitoplancton hanno un ruolo chiave nell’ambiente marino, questi minuscoli organismi influenzano l’intera catena alimentare e di conseguenza regolano il flusso di energia negli ecosistemi acquatici. La maggiore diffusione di specie tossiche presenta un rischio per molluschi e crostacei che, cibandosene, accumulano tossine nocive. All’IOF gli effetti dei cambiamenti climatici sulla composizione del fitoplancton sono studiati da un laboratorio specifico per la tossicologia di plancton e molluschi, che ha di recente attraversato un cambiamento storico. Un tempo il laboratorio disponeva solo di un microscopio ottico per identificare le specie di fitoplancton nocive. Ora invece, con i fondi del progetto AdriaClim, è stato acquisito uno scanner per microarray, tecnica che utilizza le informazioni genetiche per classificare i microrganismi.

Le novità del laboratorio di tossicologia
di plancton e molluschi

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Natalija Dunić

Ricercatrice associata in fisica dell’oceano - IOF

Una corsa contro il tempo

La storia della vita sopra e sotto la superficie del mare, a partire dai più piccoli tra gli esseri viventi, è profondamente legata alle variazioni ambientali e ai cicli biogeochimici. I sedimenti sono un’importante componente del sistema marino, nonché sentinelle di cambiamento. Il laboratorio di sedimentologia dell’IOF raccoglie da decenni informazioni sulle caratteristiche dei sedimenti portati dalla costa verso il mare, attraverso un lento processo di analisi che dura all’incirca una settimana una volta prelevato un campione. Per velocizzare queste analisi, a fronte dei cambiamenti repentini del clima, è stato acquistato un analizzatore granulometrico a diffrazione laser, che fornisce dati sulle dimensioni dei sedimenti in poche ore.

Come è cambiato il lavoro degli esperti di sedimentologia

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Natalija Dunić

Ricercatrice associata in fisica dell’oceano - IOF

Nuove direzioni

Le centinaia di quaderni e libri su cui i ricercatori hanno riportato attentamente i risultati delle proprie ricerche negli anni, oggi raccolti nel prezioso archivio dell’IOF, sono testimoni dei cambiamenti che stanno avvenendo nella baia di Kaštela e su tutte le coste del mare adriatico. Alcuni di questi, come l’innalzamento del livello del mare e la proliferazione di alghe, sono facilmente riconoscibili e comportano rischi significativi per la fauna marina e le comunità locali. Il futuro si presenta incerto ma nuovi metodi e tecnologie permettono ai ricercatori di fornire informazioni e proiezioni su come gli ecosistemi marini stanno reagendo e reagiranno di fronte a un clima che cambia.

Le misure per l’adattamento non sono una scommessa. Gli scienziati, grazie al monitoraggio, sono in grado di fornire direzioni intelligenti da intraprendere per il benessere delle generazioni future

Natalija Dunić, ricercatrice associata in fisica dell’oceano.