Parole chiave
L'adattamento
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Definizioni e neologismi per comprendere l’adattamento
L’acquacoltura è l’allevamento di organismi acquatici, tra cui pesci, molluschi, crostacei e piante acquatiche. L’allevamento implica una qualche forma di intervento nel processo di coltura per aumentare la produzione, come il regolare ripopolamento, l’alimentazione, la protezione dai predatori, ecc. A fini statistici, gli organismi acquatici raccolti da un individuo o da una società che ne è proprietaria per tutto il periodo di allevamento contribuiscono all’acquacoltura, mentre gli organismi acquatici che possono essere sfruttati dal pubblico come risorse di proprietà comune, con o senza licenze appropriate, costituiscono il raccolto della pesca.
L’acquacoltura è un settore chiave per l’economia blu nella regione adriatica e ionica, con significative potenzialità di crescita. Nonostante questo alto potenziale, il mare Adriatico, allo stato attuale, registra un’alta densità di usi marittimi e costieri che devono essere presi in considerazione mediante una pianificazione territoriale coordinata nel caso in cui si preveda lo sviluppo di un nuovo sito di acquacoltura, per non creare conflitti e allocare in modo equo gli spazi.
Fonte: FAO
Per maggiori informazioni
- FAO: Impacts of climate change on fisheries and aquaculture. Synthesis of current knowledge, adaptation and mitigation options
- FAO: Aquaculture zoning, site selection and area management under the ecosystem approach to aquaculture
- European Commission: Strategic Guidelines for the sustainable development of EU aquaculture
- Progetto Climefish
- Progetto AQUASPACE
- Progetto Tapas
- PAP/RAC: Coastal management centre
- Piattaforma ITAQUA
- Progetto EUSAIR
- Progetto ADRIADAPT
Nei sistemi umani, l’adattamento viene inteso come il processo di adattamento al clima reale o previsto e ai suoi effetti, al fine di limitare i danni o sfruttare le opportunità benefiche. Nei sistemi naturali, come il processo di adattamento al clima reale e ai suoi effetti; l’intervento umano può facilitare l’adattamento al clima previsto e ai suoi effetti.
Il termine “adattamento” può comprendere inoltre la serie di strategie e misure disponibili e appropriate per la sua realizzazione. Esse includono una vasta gamma di azioni che possono essere categorizzate come strutturali, istituzionali, ecologiche o comportamentali. L’adattamento è una parola chiave che incarna molti significati, tra cui la prevenzione del rischio e la capacità di rendere più resiliente, o meno vulnerabile, un settore economico, un’area geografica, una porzione di territorio e le persone che lo abitano. In questo senso l’adattamento è un insieme di politiche per uno sviluppo territoriale sicuro e sostenibile.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- CMCC: Che cos’è l’adattamento?
- Progetto ADRIADAPT
- La piattaforma europea sull’adattamento ADRIADAPT
- AdriaClim: Conoscere e gestire il pericolo climatico
- AdriaClim: Individuare gli impatti per la valutazione di vulnerabilità e il rischi
- AdriaClim: Le politiche climatiche; Costruire le basi per pianificare l’adattamento
- AdriaClim: Pianificare e implementare l’adattamento
Adattamento locale, guidato dalla comunità. L’adattamento basato sulla comunità si concentra sul potenziamento e sulla promozione della capacità di adattamento della stessa. È un approccio che tiene conto del contesto, la cultura, la conoscenza, la capacità di agire e le preferenze delle comunità come punti di forza.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Agricoltura che comprende la piantumazione o la conservazione di alberi. Gli alberi vengono piantati accanto alle colture, di solito in file tra gli appezzamenti, per fornire sostanze nutritive e organiche al suolo e ombra alle colture. Oltre a migliorare le produzioni agricole, gli alberi forniscono anche legna da ardere, pali da costruzione o foraggio.
Fonte: UN-REDD Programme
Per alluvione si intende lo straripamento dei normali confini di un torrente o di un altro corpo idrico, o l’accumulo di acqua su aree che normalmente non sono sommerse. Le alluvioni possono essere causate da piogge forti, per esempio durante temporali o cicloni, e si suddividono in alluvioni fluviali, lampo, urbane, costiere e improvvise da laghi glaciali (Glacial Lake Outburst Floods – GLOF). Si prevede che i cambiamenti climatici porteranno a una maggiore intensità degli eventi di forte precipitazione, con proiezioni che mostrano un aumento delle piogge intense nella maggior parte dell’Europa in autunno e in inverno (fino a +35% entro la fine del 21esimo secolo, in uno scenario ad alte emissioni).
Fonte: IPCC AR6 Glossario
L’Antropocene è una nuova era geologica, risultante da significativi cambiamenti guidati dall’uomo nella struttura e nel funzionamento del “sistema terra”, incluso il sistema climatico. Proposta originariamente nel 2000 dalla comunità scientifica delle scienze della Terra, l’Antropocene sta attraversando un processo di formalizzazione all’interno della comunità geologica basato sull’evidenza stratigrafica che le attività umane stiano cambiando la terra al punto da formare depositi geologici con una firma distinta da quella dell’Olocene (era geologica precedente). Entrambe le comunità considerano la metà del XX secolo come la data di inizio più appropriata per l’Antropocene, anche se altre date sono state proposte e continuano ad essere discusse.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Gli approcci multi-rischio sono cruciali per definire misure efficaci per la riduzione del rischio. Tradizionalmente, le misure di riduzione del rischio sono attuate per ridurre il rischio derivante da un singolo tipo di pericolo, nonostante il loro potenziale effetto indesiderato su altre tipologie di pericolo. Gli approcci multi-rischio consentono di migliorare la comprensione di queste interazioni, identificando misure in grado di ridurre con successo gli impatti dei disastri derivanti da rischi multipli.
Fonte: European Geosciences Union
L’arretramento pianificato è un processo che riduce gli allagamenti e l’erosione, e consiste nell’allagamento intenzionale di un’area costiera già difesa dalle inondazioni. Tecnicamente parlando, si tratta di spostare la barriera verso l’interno per consentire agli habitat che si trovano nelle zone comprese fra bassa e alta marea (intertidali) di bonificare le aree costiere. Il vantaggio di creare questi habitat risiede nel fatto che questi sono altamente efficaci nell’attenuare l’energia delle onde. La riduzione del trasporto di sedimenti in mare e i densi strati di radici che vi si formano aiutano inoltre a ridurre il fenomeno dell’erosione.
Nella maggior parte dei casi, l’arretramento pianificato viene tecnicamente implementato creando zone umide costiere. Le condizioni necessarie per la sua creazione sono la presenza di barriere e di terreni bassi da abbandonare durante l’inondazione, la volontà di migliorare i sistemi di difesa, e una visione e gestione territoriale orientate alla sostenibilità.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- UNEP: Options for Ecosystem-based Adaptation (EBA) in Coastal Environments: A Guide for environmental managers and planners
- Welsh Government: Fairbourne Coastal Risk Management Learning Project. Cardiff: Welsh Government
- Guardian: This is a wake-up call’: the villagers who could be Britain’s first climate refugees
- Technologies for Climate Change Adaptation: Coastal Erosion and Flooding. UNEP Risø Centre on Energy, Climate and Sustainable Development (Zhu et al., 2010)
- Costs and coasts: an empirical assessment of physical and institutional climate adaptation pathways (Fletcher et al., 2013)
- Public perceptions of managed realignment strategies: the case study of the Ebro Delta in the Mediterranean basin (Roca and Villares, 2012)
- Global change and relative sea level rise at Venice: what impact in term of flooding. Climate Dynamics (Carbognin et al., 2010)
La diversità tra gli organismi viventi di qualsiasi origine, compresi, inter alia, gli ecosistemi terrestri, marini e acquatici e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include le diversità all’interno della stessa specie, tra le specie e tra gli ecosistemi.
Fonte: UN-REDD Programme
Il budget di carbonio si riferisce a due concetti in letteratura:
(1) una valutazione delle fonti e dei pozzi del ciclo del carbonio a livello globale, attraverso la sintesi delle evidenze relative alle emissioni di combustibili fossili e di cemento, alle emissioni e agli assorbimenti associati all’uso del suolo e ai cambiamenti di uso del suolo, alle fonti e ai pozzi di anidride carbonica (CO2) negli oceani e nei terreni naturali e al conseguente cambiamento della concentrazione atmosferica di CO2. Tutto questo viene definito budget globale di carbonio;
(2) la quantità massima di emissioni nette globali cumulative di CO2 di origine antropica che porterebbe a limitare il riscaldamento globale a un determinato livello con una determinata probabilità, tenendo conto dell’effetto di altri forzanti climatiche di origine antropica. Si parla di budget totale di carbonio quando si parte dal periodo preindustriale e di budget residuo di carbonio quando si parte da una data specifica recente.
Fonte: IPCC AR6 Glossary
Per maggiori informazioni:
Cambiamenti nello stato del clima che possono essere identificati (ad esempio, utilizzando test statistici) grazie a variazioni nella media e/o nella variabilità delle proprietà climatiche e che persistono per un periodo prolungato, tipicamente per più decenni. I cambiamenti climatici possono essere dovuti a processi interni naturali o a forzanti esterne come le modulazioni dei cicli solari, le eruzioni vulcaniche e le attività antropiche che modificano la composizione dell’atmosfera o l’uso del suolo. La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), all’articolo 1, definisce i cambiamenti climatici come: “un cambiamento del clima attribuito direttamente o indirettamente all’attività umana che altera la composizione dell’atmosfera globale in aggiunta alla variabilità climatica naturale osservata in periodi di tempo comparabili”. L’UNFCCC fa quindi una distinzione tra i cambiamenti climatici attribuibili alle attività umane che alterano la composizione dell’atmosfera e la variabilità climatica attribuibile a cause naturali.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Sistema di scambio di emissioni che prevede la compravendita di quote di emissione, e in cui le emissioni totali che si possono produrre sono limitate. Il Protocollo di Kyoto è un sistema cap and trade, nel senso che le emissioni che i Paesi dell’Allegato B possono produrre sono limitate e i permessi in eccesso possono essere scambiati. Anche il Chicago Climate Exchange (CCX) è un sistema cap and trade in cui le organizzazioni sottoscrivono una politica di riduzione delle emissioni legalmente vincolante.
Fonte: UN-REDD Programme
È il termine generale usato per indicare una forte perturbazione di scala ciclonica che ha origine gli oceani tropicali. Si distingue dai sistemi più deboli (spesso chiamati perturbazioni tropicali o depressioni) per il superamento di una soglia di velocità del vento. Una tempesta tropicale è un ciclone tropicale con venti di superficie al minuto compresi tra 18 e 32 m/s. Oltre i 32 m/s, un ciclone tropicale è chiamato uragano, tifone o ciclone, a seconda della posizione geografica.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Il clima in senso stretto è solitamente definito come il tempo meteorologico medio, o più rigorosamente, come la descrizione statistica in termini di media e variabilità delle grandezze fisiche rilevanti su un periodo di tempo che va da mesi a migliaia o milioni di anni. Il periodo classico per la media di queste variabili è di 30 anni, come definito dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Le grandezze rilevanti sono spesso variabili di superficie come la temperatura, le precipitazioni e il vento. Il clima in senso più ampio è lo stato, inclusa una descrizione statistica, del sistema climatico.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Il termine co-gestione adattativa (Adaptive co-management – ACM), frequentemente usato nel contesto dell’adattamento ai cambiamenti climatici, unisce i concetti di gestione collaborativa e gestione adattativa. La gestione collaborativa implica il coinvolgimento di tutti gli attori interessati a un problema, sia a livello verticale (tra differenti livelli di autorità) sia orizzontale (tra differenti settori e competenze). La co-gestione adattativa implica l’uso di un approccio flessibile lungo l’intero processo, in grado di recepire qualsiasi cambiamento nelle condizioni locali o i risultati di un maggiore sviluppo della ricerca scientifica in base ai quali può essere opportuna la revisione periodica dei piani e delle strategie e il raffinamento e il miglioramento dei risultati.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
Condizioni che favoriscono opzioni di adattamento e mitigazione. Le condizioni abilitanti comprendono i finanziamenti, l’innovazione tecnologica, il rafforzamento degli strumenti politici e istituzionali, la governance multilivello e i cambiamenti comportamentali e di stile di vita.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
In termini generali, il consenso scientifico è ciò che una vasta maggioranza di scienziati o esperti stabilisce essere vero su una data questione, una volta analizzate tutte le prove disponibili: prevalentemente articoli scientifici, a loro volta revisionati da altri esperti che ne esaminano i processi sperimentali, i risultati e i limiti (processo a revisione paritaria – peer-review). Ad oggi vi è consenso scientifico sui cambiamenti climatici e sulle loro cause antropiche. Molteplici studi pubblicati in riviste scientifiche a revisione paritaria mostrano che le attività umane sono la causa principale della tendenza al riscaldamento del clima osservata nell’ultimo secolo.
Fonte: IPCC Focal Point for Italy
Per maggiori informazioni:
Una tendenza negativa nelle condizioni del suolo, causata da impatti diretti o indiretti di origine antropica, compresi i cambiamenti climatici. Si manifesta come la riduzione o perdita a lungo termine di almeno uno dei seguenti elementi: produttività biologica, integrità ecologica o valore per l’uomo.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- ISPRA: Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici
- Progetto Sos4Life Save Our Soil for Life
- SOS4LIFE: Liberare Il Suolo 1. Linee Guida per Migliorare La Resilienza Ai Cambiamenti Climatici Negli Interventi Di Rigenerazione Urbana.
- SOS4LIFE: Liberare Il Suolo 2. 20 Casi Studio per La Resilienza Urbana: Progetti e Processi Di Adattamento Negli Interventi Di Rigenerazione
- Consiglio dell’Unione europea e Parlamento: Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013 su un programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente fino al 2020 ‘Living well, within the limits of our planet’
L’insieme di azioni volte a ridurre le emissioni di anidride carbonica prodotte dalle attività umane. Il processo con cui Paesi, individui o altre organizzazioni mirano a raggiungere lo zero netto di emissioni. In genere si riferisce alla riduzione delle emissioni di CO2 associate alla produzione di elettricità, all’industria e ai trasporti.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Una grave alterazione nel funzionamento di una comunità o di una società, su qualsiasi scala, dovuta a eventi ambientali estremi che interagiscono con le condizioni di esposizione, vulnerabilità e capacità di reazione della popolazione, provocando impatti umani, materiali, economici e ambientali.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Una redistribuzione delle specie e degli habitat dovuta ai cambiamenti climatici è già in atto negli ecosistemi marini, e questi mutamenti sono destinati verosimilmente a crescere in futuro. La diversificazione nei settori della pesca e acquacoltura è fondamentale nel preservare questi settori di importanza strategica. Diversificare pesca e acquacoltura significa cambiare in modo sostanziale l’attività di produzione, rispondendo ai mutamenti intercorsi nella disponibilità di stock ittici e/o nello stato ambientale del sistema marino. Questi mutamenti possono essere indotti dai cambiamenti climatici così come da altre pressioni. Possibili strategie di diversificazione comprendono l’utilizzo di specie alternative o, nel caso dell’acquacoltura, di nuove varianti genetiche, così come la transizione verso pratiche di gestione più adatte alle mutate condizioni ambientali.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- Climate Adapt Platform
- Progetto Muses
- Progetto ClimeFish
- Strategia EUSEAIR
- Fisheries Local Action Group
- FAO: Planning for Aquaculture Diversification. The importance of climate change and other drivers
- FAO: Impacts of climate change on fisheries and aquaculture. Synthesis of current knowledge, adaptation and mitigation options
Un’unità funzionale costituita da organismi viventi, dal loro ambiente e dalle interazioni fra loro. Le componenti incluse in un determinato ecosistema e i suoi confini spaziali dipendono dallo scopo per cui l’ecosistema viene definito: in alcuni casi sono relativamente netti, mentre in altri sono meno chiari; in entrambi i casi possono cambiare nel tempo. Gli ecosistemi si trovano all’interno di altri ecosistemi e la loro scala può variare da molto piccola all’intera biosfera. Attualmente, la maggior parte degli ecosistemi contengono umani come organismi chiave o sono influenzati dagli effetti delle attività umane sull’ambiente.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Ambienti marini delimitati dal margine terrestre costiero (lido) e dalla piattaforma continentale a 100-200 m di profondità sotto la superficie del mare. Dal punto di vista ecologico, le zone costiere e prossime alla costa variano dalle acque poco profonde, influenzate dalla massa terrestre adiacente e dagli apporti dei fiumi e degli estuari costieri, alla rottura della piattaforma continentale, dove sono prevalenti i processi oceanici. Tra gli ecosistemi marini unici associati ai corpi idrici costieri e prossimi alla costa vi sono le comunità dominate dalle alghe, le barriere coralline e gli upwellings.
Fonte: GEMET – EEA
Il processo attraverso il quale i gas serra presenti nell’atmosfera terrestre assorbono le radiazioni infrarosse del sole, ne riflettono una parte nello spazio e ne emettono una parte verso la Terra. Questo processo naturale garantisce temperature relativamente stabili e miti sulla Terra e nell’atmosfera. Tuttavia, l’attività umana può modificare la concentrazione di gas serra nell’atmosfera, amplificando l’effetto serra e aumentando quindi la temperatura globale sulla Terra, con conseguenze negative per gli ecosistemi e i sistemi e socio-economici.
Fonte: UN-REDD Programme
Empowerment climatico è un’espressione che si riferisce all’obiettivo di fornire a tutti i membri della società gli strumenti per potersi impegnare nell’azione per il clima attraverso l’istruzione, la formazione, la sensibilizzazione, la partecipazione pubblica, l’accesso alle informazioni e la cooperazione internazionale sul tema.
Adottata dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), la definizione di “azioni per l’empowerment climatico” include un’ampia varietà di iniziative volte a identificare e adottare soluzioni per affrontare la sfida del clima: da eventi organizzati nel contesto delle Conferenze delle Parti (COP) dell’UNFCCC, come la Giornata dei giovani e delle generazioni future (Young and Future Generations Day), ai Dialoghi sull’azione per l’empowerment climatico, fino alla selezione di Focal Point Nazionali per l’ACE.
Fonte: IPCC Focal Point per l’Italia: Action for Climate Empowerment
L’erosione del suolo è definita come la rimozione accelerata del soprassuolo dalla superficie del terreno causata da acqua, vento e coltivazione. Questo fenomeno si verifica naturalmente in tutte le condizioni climatiche e in tutti i continenti, ma è notevolmente aumentato e accelerato da attività umane quali l’agricoltura intensiva, la deforestazione, il pascolo eccessivo e le modifiche improprie dell’uso del suolo. I tassi di erosione del suolo sono molto più alti di quelli di formazione del suolo, il che significa che la sua perdita e il suo degrado non sono reversibili nell’arco di una vita umana.
Fonte: FAO
La fascia inedificabile costiera (“coastal setback zone” o zona di rispetto) è una sorta di area cuscinetto dove alcune o tutte le tipologie di sviluppo sono proibite o significativamente limitate. La fascia inedificabile costiera è generalmente definita a partire da una distanza dalla costa, laddove la costa è spesso rappresentata dal livello di alta marea o dalla linea di vegetazione permanente. Le principali funzioni della fascia inedificabile sono: offrire protezione costiera, salvaguardando la popolazione e gli insediamenti umani dalle alluvioni costiere e dall’erosione; sostenere l’economia della costa (economia balneare, attività turistiche e ricreative); preservare la biodiversità e mantenere le naturali funzioni della spiaggia.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- European Commission: Ecosystem Services and Green Infrastructure
- UNFCCC Technology Mechanism: Coastal Setback
- UNEP: Options for Ecosystem-based Adaptation (EBA) in Coastal Environments: A Guide for environmental managers and planners
- UNEP/MAP/PAP: Protocol on Integrated Coastal Zone Management in the Mediterranean
- WWF: Working with Nature to Reduce Climate Risk. How investing in Nature-based Solutions can build resilience in Europe?
- Progetto SHAPE: municipal spatial structure plan
- Progetto ADRIADAPT
- Coastal Wiki: Setback areas
- Regione Marche: Piano Di Gestione Integrata Delle Zone Costiere (Piano GIZC)
- The effectiveness of setback zones for adapting to sea-level rise in Croatia (Lincke et al., 2020)
- Technologies for climate change adaptation: coastal erosion and flooding (Linham and Nicholls, 2010)
- Evaluation of coastal vulnerability to flooding: comparison of two different methodologies adopted by the Emilia- Romagna region (Italy) (Perini et al., 2016)
- The role of coastal setbacks in the context of coastal erosion and climate change (Sanò et al., 2011)
La gestione dell’incendio comprende sia la gestione dell’emergenza, sia la combustione preventiva e controllata di materiale vegetale combustibile in eccesso nelle aree forestali per evitare il rischio di incendi estesi, incontrollabili e distruttivi. La gestione controllata degli incendi è stata inclusa dall’IPCC tra le opzioni di gestione del territorio volte alla salvaguardia della vita e delle risorse attraverso la prevenzione, il monitoraggio e la gestione dell’emergenza. Alcuni settori che già fanno uso degli incendi controllati sono l’agricoltura, la pastorizia e la gestione delle aree forestali e della loro fauna.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- Climate Adapt Project
- EEA: Forest Fires indicator assessment
- Copernicus: European Forest Fire Information System EFFIS
- Copernicus: Mapping, Emergency Management Service
- European Commission: Forest fire research and innovation
- European Commission: Forest fires. Sparking fire smart policies in the EU
- IPCC: Climate Change and Land
- FAO: Fire management: voluntary guidelines. Principles and strategic actions
- Government of the Republic of Croatia: Procjena rizika od katastrofa za Republiku Hrvatsku
- IPA Adriatic Program of cross-border cooperation
- Progetto PROTECT
- Progetto PARADOX
- Progetto Readiness
- Progetto FUME
- Progetto FORESTERRA
- Progetto PREFER
Al fine di preservare i fragili ecosistemi costieri per le generazioni future e riconciliare la tutela della natura con le attività umane, dalla metà degli anni ’80 nel Mediterraneo è stata implementata una strategia per la gestione integrata delle zone costiere (GIZC). La strategia, elaborata in risposta alla concentrazione di popolazione e attività economiche che si fanno sempre più vicine al mare, desidera proteggere gli habitat e i paesaggi di valore, e trovare soluzioni sostenibili per gli usi spesso confliggenti degli spazi e delle risorse costiere.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- UNEP MAP PAP: Protocol on ICZM in the Mediterranean
- Croatian Parliament: Protocol On Integrated Coastal Zone Management In The Mediterranean
- PAP/RAC: Coastal Resilience Handbook for the Adriatic. 2020
- Dynamic Adaptive Policy Pathways: A Method for Crafting Robust Decisions for a Deeply Uncertain World (Haasnoot et al., 2013)
- The effectiveness of setback zones for adapting to sea-level rise in Croatia. (Lincke et al., 2020)
La gestione integrata delle risorse idriche (IWRM) è un processo che promuove lo sviluppo e la gestione coordinata delle risorse idriche e del suolo, al fine di massimizzare il benessere economico e sociale in modo equo senza compromettere la sostenibilità degli ecosistemi d’importanza vitale.
Fonte: UN-REDD Programme
La giustizia che mette in relazione sviluppo e diritti umani nell’affrontare i cambiamenti climatici, salvaguardando i diritti delle persone più vulnerabili. Questo si traduce in una responsabilità condivisa in modo equo e giusto rispetto agli impatti causati dalle azioni umane sul clima.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- CMCC Foresight: The power of Climate Policy
- CMCC Foresight: A New Era for Europe: From Enormous Challenges Arise Unique Opportunities
- UNFCC: Background note on the USD 100 billion goal in the context of UNFCCC process, in relation to advancing on SDG indicator 13.a.1
- UN: Climate Justice
- UNEP: Global Climate Litigation Report: 2020 Status Review
- European Commission: Commission welcomes the political agreement on the Just Transition Fund
- Guardian:The broken $100-billion promise of climate finance — and how to fix it
- Corpwatch: Climate Justice Summit
- Corpwatch: Bali Principles of Climate Justice
- Climate Justice Alliance: Just transition
- Carbon Brief: In-depth Q&A: What is ‘climate justice’?
- Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment: Neubauer, et al. v. Germany
- Grantham Research Institute on Climate Change and the Environment: Milieudefensie et al. v. Royal Dutch Shell plc.
- Toward transformative climate justice: An emerging research agenda (Newell et al., 2021)
Le strutture, i processi e le azioni attraverso cui portatori di interesse pubblici e privati interagiscono per raggiungere gli obiettivi della società. La governance include le istituzioni formali e informali e le relative norme, leggi e procedure per decidere, gestire, implementare e monitorare politiche e misure su qualsiasi scala da quella globale a quella locale.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Le strutture, i processi e le azioni attraverso cui i portatori d’interesse pubblici e privati cercano di adattarsi e mitigare i cambiamenti climatici.
Per una definizione più generale del termine vedasi: Governance
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
I cambiamenti climatici sono già in atto e stanno producendo impatti significativi su scala globale. Tutti i servizi ecosistemici su cui basiamo i nostri bisogni primari – come acqua, energia, disponibilità di cibo, salute etc. – risentono degli effetti dei mutamenti del clima. Gli impatti dei cambiamenti climatici sui diversi settori della società sono interconnessi. La siccità può danneggiare la produzione alimentare e la salute umana. Le alluvioni possono causare la diffusione di malattie e danni agli ecosistemi e alle infrastrutture. I problemi di salute umana possono aumentare la mortalità, incidere sulla disponibilità di cibo e limitare la produttività dei lavoratori. Tuttavia, gli impatti non si presentano allo stesso modo nelle diverse parti del mondo. Questi possono variare tra un Paese e l’altro, all’interno di una stessa nazione, ma anche all’interno di una stessa comunità, o addirittura da un quartiere all’altro o da un individuo all’altro. Le disuguaglianze socioeconomiche possono rendere più vulnerabili le categorie sociali più svantaggiate, che spesso hanno anche una maggiore esposizione ai rischi e una minore disponibilità di risorse per reagire.
Fonte: Sito NOAA
Per maggiori informazioni:
- Stato di conoscenza incompleta che può derivare da una mancanza di informazioni o da un disaccordo su ciò che è noto o addirittura conoscibile. Può avere molti tipi di cause, dall’imprecisione dei dati a concetti o termini definiti in modo ambiguo, o a proiezioni incerte del comportamento umano. L’incertezza può quindi essere rappresentata da misure quantitative (ad esempio, una funzione di densità di probabilità) o da affermazioni qualitative (ad esempio, riflettendo il giudizio di un gruppo di esperti)
- Il grado di fiducia che un decisore ha sui possibili esiti di decisioni specifiche e/o sulle probabilità di tali esiti. Le ragioni alla base di una mancanza di fiducia possono includere la considerazione di alcune informazioni come incomplete, confuse, inaccurate, inaffidabili, inconcludenti o potenzialmente false
Fonte: Climate Adapt Platform
Insieme di sistemi ecologici naturali e costruiti, spazi verdi e altri elementi del paesaggio naturale strategicamente progettati per essere interconnessi ed essere dunque in grado di fornire servizi ecosistemici – tra cui la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione della temperatura, la gestione delle inondazioni, la difesa delle coste, etc. – spesso con benefici condivisi per il benessere umano e quello ecologico. Le infrastrutture verdi comprendono la vegetazione autoctona, il suolo, le zone umide, i parchi e gli spazi verdi, nonché gli edifici e le strade.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Innalzamento dell’altezza del livello del mare, sia a livello globale che locale (variazione relativa del livello del mare) – su scala temporale stagionale, annuale o più lunga – dovuta a (1) una variazione del volume dell’oceano come risultato di una variazione della massa d’acqua nell’oceano (ad esempio, a causa della fusione dei ghiacciai e delle calotte glaciali), (2) variazioni del volume degli oceani in seguito a variazioni della densità dell’acqua dell’oceano (ad esempio, per dilatazione termica dovuta all’aumento di temperatura), (3) cambiamenti nella forma dei bacini oceanici e cambiamenti nei campi gravitazionali e rotazionali della Terra e (4) la subsidenza o il sollevamento locale della terreno.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Degradazione della qualità dell’aria con effetti negativi sulla salute umana, l’ambiente naturale o costruito, dovuta all’introduzione nell’atmosfera di sostanze (gas, aerosol) che hanno un effetto nocivo diretto (inquinanti primari) o indiretto (inquinanti secondari) tramite processi naturali o attività umane.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
L’intelligenza artificiale è un campo che combina informatica e solidi dataset per consentire la risoluzione dei problemi. Abbraccia anche i sottocampi del machine learning e del deep learning, che vengono frequentemente citati in concomitanza con l’IA. Queste discipline sono composte da algoritmi di IA che cercano di creare sistemi esperti che facciano previsioni o classificazioni in base ai dati di input.
Fonte: IBM
Arretramento di una massa d’acqua dolce di superficie o sotterranea a causa dell’avanzamento dell’acqua salata causata della sua maggiore densità. Questo fenomeno si verifica solitamente nelle aree costiere ed estuariali a causa della diminuzione dell’influenza terrestre (ad esempio, per una riduzione del deflusso o della ricarica delle acque sotterranee o per un eccessivo prelievo di acqua dalle falde acquifere) o per l’aumento dell’influenza marina (ad esempio, l’aumento relativo del livello del mare).
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Il Machine Learning è una classe di tecniche che ha come obiettivo quello di generare conoscenza per risolvere problemi attraverso l’analisi di dati di esempio e la scoperta di possibili pattern e correlazioni tra i dati di input le corrispondenti soluzioni dello stesso.
Fonte: IBM
I mega-incendi sono incendi che coprono più di 100.000 acri (40.000 ettari o 400 chilometri quadrati), e la cui espansione è accelerata dalle alte temperature e dalla siccità. Sono estremamente difficili da contenere: di solito il loro limite dipende solo dalla quantità di vegetazione bruciabile disponibile. I mega-incendi possono essere considerati tali anche in base alla rilevanza del loro impatto socioeconomico. A causa dei cambiamenti climatici, i mega-incendi faranno sempre più parte dei futuri regimi di incendi boschivi. Per questa ragione, gli organismi di gestione forestale devono impegnarsi a sviluppare strategie per ridurne gli impatti indesiderati.
Fonte: UNEP – Are megafires the new normal? e Temperate and boreal forest mega-fires: characteristics and challenges (Scott et al., 2014)
Per maggiori informazioni:
Una serie di interventi umani volti a ridurre le emissioni di gas effetto serra o potenziarne i serbatoi per l’assorbimento.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Una rappresentazione qualitativa o quantitativa del sistema climatico basata sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei suoi componenti, sulle loro interazioni e sui processi di feedback, tenendo conto di alcune delle sue proprietà note. Il sistema climatico può essere rappresentato da modelli di varia complessità: per ogni componente o combinazione di componenti, esiste una grande varietà di modelli, che si distinguono per aspetti quali il numero di dimensioni spaziali, la precisione con cui i processi fisici, chimici o biologici sono rappresentati in modo esplicito e l’uso di parametri empirici. I modelli climatici vengono applicati come strumento di ricerca per studiare e simulare il clima e per scopi operativi, comprese le previsioni climatiche mensili, stagionali e interannuali.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
How do climate models work
I modelli oceanici sono modelli numerici che effettuano previsioni sulle proprietà degli oceani e la loro circolazione. Si tratta di simulazioni strutturate degli attributi e dei meccanismi del sistema oceanico per imitarne l’aspetto o il funzionamento al variare di parametri fisici e input. Queste simulazioni possono fornire analisi a breve e lungo termine riguardo a diverse aree marine con risoluzioni differenti, dalla scala globale a quella locale. I modelli oceanici svolgono un ruolo importante nella comprensione dell’influenza dell’oceano sul tempo meteorologico e sul clima.
Fonte: NOAA National Centers for Environmental Information & IPCC AR6 Glossary
Per maggiori informazioni:
- CMCC: Global Ocean Forecasting System (GOFS16)
- CMCC: Mediterranean Forecasting System (MFS)
- CMCC: The Adriatic coastal Forecasting System (AdriFS)
- CMCC: Southern Adriatic Northern Ionian coastal Forecasting System (SANIFS)
- Hydrodynamic modelling in marginal and coastal seas — The case of the Adriatic Sea as a permanent laboratory for numerical approach (Umgiesser et al., 2022)
Le Nature Based Solutions (NBS) consistono in azioni per proteggere, gestire in modo sostenibile e ripristinare gli ecosistemi naturali o modificati in modo efficace e adattivo, fornendo contemporaneamente benessere alla società e benefici per la biodiversità.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Il Net Zero si riferisce all’equilibrio tra la quantità di gas serra prodotti dalle attività umane e la quantità rimossa dall’atmosfera. Ciò significa bilanciare le emissioni residue e considerate inevitabili con un assorbimento equivalente.
Fonte: IPCC Focal Point for Italy – Net-zero (emissioni)
Per maggiori informazioni:
- The Conversation: Climate scientists: concept of net zero is a dangerous trap
- Climate.gov: Climate Change; Atmospheric Carbon Dioxide
- Our World in Data: CO2 and Greenhouse Gas Emission; Country Profiles
- The Global carbon project
- Climate Watch: Net-zero Tracker
- Foresight: China Pledges Climate Neutrality by 2060
- EPA: Understanding Global Warming Potentials
- World Resources Institute: 3 Charts Explain One of the Most Overlooked Opportunities to Address Climate Change and Poverty
- FAO: REDD+ actions overview
- IEA: Net Zero by 2050
- WBCSD: Net Zero by 2050
- A land-based approach for climate change mitigation in the livestock sector (Chiriacò and Valentini, 2020)
- Biophysical and economic limits to negative CO2 emissions (Smith et al., 2016)
- Carbon Brief: The History Of Beccs
Un periodo di caldo fuori dalla norma, spesso definito in riferimento a una soglia di temperatura relativa, che dura da due giorni a interi mesi.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
I percorsi socio-economici condivisi (Shared Socioeconomic Pathways – SSP) sono una raccolta di scenari climatici, che si trovano nei rapporti periodici dell’IPCC. Gli scenari fungono da collante che unisce diversi aspetti della ricerca sui cambiamenti climatici, da quello fisico a quello socio-economico, con l’obiettivo di generare una conoscenza olistica che dia maggiore significato ai vari elementi inserendoli in un contesto generale. Forniscono quindi un quadro comune attraverso cui analizzare gli impatti delle politiche di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico (o la loro assenza) e il sistema climatico. Attualmente, gli scienziati hanno esaminato cinque “possibili futuri climatici”, esplorando altrettanti scenari con diversi livelli di emissioni di gas serra, che vanno da “emissioni molto basse” SSP1-1.9, “basse” SSP1-2.6, “intermedie” SSP2-4.5, fino ad “alte” SSP3-7.0 e “molto alte” SSP5-8.5.
Fonte: IPCC Focal Point per l’Italia – SSP, gli scenari dell’IPCC
Per maggiori informazioni:
- IPCC Focal Point for Italy: AR6 – Sesto Rapporto di Valutazione
- National Geographic: 5 possible climate futures—from the optimistic to the strange
- Carbon Brief: Explainer; How ‘Shared Socioeconomic Pathways’ explore future climate change
- IPCC Focal Point for Italy: Climate Change 2021: le basi fisico-scientifiche
- The Shared Socioeconomic Pathways and their energy, land use, and greenhouse gas emissions implications: An overview (Rihai et al., 2017)
- A new scenario framework for climate change research: the concept of shared socioeconomic pathways (O’Neill et al., 2014)
- The Scenario Model Intercomparison Project (ScenarioMIP) for CMIP6 (O’Neill et al., 2016)
La ricerca considera le perdite e i danni legati al clima (Loss and Damage), in lettere maiuscole, come un’espressione appartenente al dibattito politico nell’ambito della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento climatico (UNFCCC) a seguito dell’istituzione nel 2013 del Meccanismo di Varsavia sulle Perdite e i Danni. Tale meccanismo ha l’obiettivo di ‘far fronte a perdite e danni associati agli impatti del cambiamento climatico, inclusi eventi estremi e ‘a lenta insorgenza’ (slow onset) nei Paesi in via di sviluppo, che sono particolarmente vulnerabili agli effetti avversi del cambiamento climatico’. L’espressione ‘loss and damage’ in lettere minuscole tende invece a riferirsi in maniera più generica ai danni causati da impatti (osservati) e rischi (attesi), che possono essere di natura economica o meno.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- IPCC Focal Point per l’Italia: Loss and damage
- Alliance of Small Island States
- UNFCCC: Warsaw International Mechanism for Loss and Damage associated with Climate Change Impacts (WIM)
- UNFCCC: The Executive Committee of the Warsaw International Mechanism for Loss and Damage
- UNFCCC Fiji Clearing House For Risk Transfer
- UNFCCC: Task Force on Displacement
- UNFCCC: Workplan – Executive Committee of the Warsaw International Mechanism for Loss and Damage
- UNFCCC: Expert Group on Slow Onset Events
- UNFCCC: Expert Group on Non-Economic Losses
- UNFCCC: Technical Expert Group on Comprehensive Risk Management
- UNFCCC: Task Force on Displacement
- UNFCCC: Expert Group on Action and Support
- UNFCCC: Terms of reference of the expert group on slow onset events
- UNFCCC: Santiago network
- UNFCCC: Glasgow Climate Change Conference – October-November 2021
- Making sense of the politics in the climate change loss & damage debate (Calliari et al., 2020)
La Posidonia oceanica e altre piante fanerogame, piante marine evolute circa 100 milioni di anni fa da non confondere con le alghe, possono formare dense praterie sottomarine, alcune delle quali sono abbastanza grandi da poter essere viste dallo spazio. Nel fenomeno dell’erosione costiera, un importante “ruolo di difesa” è svolto da queste praterie che intrappolano i sedimenti, stabilizzano il fondo marino e quindi prevengono l’erosione delle coste. Infatti, con la presenza delle praterie marine, il fondale diventa meno profondo e le onde si infrangono più lontano dalla costa, con conseguente minore erosione costiera durante le mareggiate. Le praterie marine svolgono anche un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici: hanno infatti un potenziale significativo per il sequestro del carbonio attraverso la loro biomassa e filtrando il materiale organico fine dall’acqua circostante.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- IUCN: The management of natural coastal carbon sinks
- WWF: Planting hope; seagrass
- Phys.org: Seagrass a crucial weapon against coastal erosion
- Smithsonian Ocean: Seagrass and seagrass beds
- Earth Times: Blue Carbon
- Seagrass ecosystems as a globally significant carbon stock (Fourqurean et al., 2012)
- Seagrass meadows (Posidonia oceanica) distribution and trajectories of change (Telesca et al., 2015)
Il prezzo delle emissioni di anidride carbonica (CO2) o di CO2-equivalente evitate o prodotte. Può riferirsi al tasso di una carbon tax o al prezzo dei permessi di emissione. In molti modelli utilizzati per valutare i costi economici della mitigazione dei cambiamenti climatici, i prezzi del carbonio sono utilizzati come elemento chiave per quantificare lo sforzo delle politiche di mitigazione.
Fonte: IPCC Special Report – The Ocean and Cryosphere in a Changing Climate – Glossary
Il processo partecipativo è un percorso strutturato di dialogo e confronto, che viene avviato in riferimento ad un progetto futuro o ad una futura norma di competenza della Regione, degli enti locali o di altri soggetti pubblici, in vista della loro elaborazione, mettendo in comunicazione enti, soggetti privati, associazioni e persone che vivono e lavorano a qualsiasi titolo sul territorio, al fine di ottenere la completa
rappresentazione delle posizioni, degli interessi o dei bisogni sulla questione, nonché di giungere
ad una proposta ed alla sua eventuale mediazione o negoziazione in funzione di una codecisione, ricercando un accordo delle parti coinvolte sulla questione oggetto degli atti in discussione.
Fonte: Art. 3, comma 1, lettera a), legge regionale n. 15 del 2018 – Emilia Romagna
Accordo sussidiario alla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC), firmato alla COP-3 dell’UNFCCC a Kyoto, in Giappone, nel dicembre 1997. Specifica gli obblighi di emissione per i Paesi dell’Allegato B e definisce i tre cosiddetti meccanismi di Kyoto (o “meccanismi flessibili”): Joint Implementation (JI), Clean Development Mechanism (CDM) e scambio di emissioni. È entrato in vigore nel 2005.
Fonti: UN-REDD Programme, Lessico e nuvole
I codici degli edifici sono regolamenti edilizi che riguardano i materiali, la progettazione strutturale, le pratiche di costruzione, la sicurezza, i servizi dell’edificio (illuminazione, ventilazione, elettricità, riscaldamento/condizionamento, scale mobili, impianti idraulici, approvvigionamento idrico, drenaggio e così via) per un adeguato controllo amministrativo e tecnico. Il settore edilizio è messo alla prova da una serie di impatti dei cambiamenti climatici, tra cui l’aumento della temperatura, la maggiore frequenza ed entità di eventi meteorologici estremi e l’innalzamento del livello del mare. Inoltre, l’edilizia è uno dei settori che richiedono l’utilizzo maggiore di energia, contribuendo in modo significativo al riscaldamento globale. Per conseguire l’obiettivo di emissioni nette zero (Net Zero), il settore edilizio dovrà ridurre drasticamente il proprio consumo di energia e dovrà adottare le misure di adattamento già disponibili. Molti aspetti legati al clima possono essere affrontati attraverso la stesura e l’aggiornamento di regolamenti edilizi.
Fonte: Progetto Adriadapt & OECD: Glossary of Statistical Terms
Per maggiori informazioni:
- Comune di Bolzano: Deliberazione del Consiglio Comunale n. 11 del 10.02.2004 – Procedura R.I.E.
- Comune di Bolzano: Allegato A del Regolamento Edilizio – Procedura R.I.E (Riduzione dell’Impatto Edilizio)
- Padova Resiliente: Linee Guida per la costruzione del Piano di Adattamento al cambiamento climatico, Comune di Padova, 2016
- Boston Planning & Development Agency: Coastal Flood Resilience Design Guidelines
- Nature- Based Solutions in the EU: Innovating with nature to address social, economic and environmental challenges (Faivre et al., 2017)
- The value of green infrastructure for urban climate adaptation, The Center for Clean Air Policy (Foster et al., 2011)
Capacità della società, dell’economia e degli ecosistemi di far fronte a un evento pericoloso o a una tendenza o a un disturbo.
Fonte: IPCC Report Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability
Il riciclo dell’acqua comprende diverse misure tra loro alternative o complementari con l’obiettivo generale di salvaguardare le risorse idriche e incoraggiarne un uso più consapevole ed efficiente, specialmente alla luce dei cambiamenti climatici. Queste misure includono iniziative di riutilizzo dell’acqua per usi non potabili: l’uso di risorse idriche alternative (per esempio la raccolta di acqua piovana) e il riciclo delle acque reflue per scopi non potabili possono essere valide opzioni per consentire una fornitura regolare in aree dove le risorse idriche sono limitate. La raccolta di acque piovane consiste nell’accumulo e nello stoccaggio dell’acqua piovana per un suo riutilizzo in loco, mentre il riciclo tipicamente prevede il riutilizzo delle acque reflue da uso domestico (lavatrici, docce, lavandini). L’acqua riciclata o stoccata può essere riutilizzata per scopi agricoli, di irrigazione in ambito domestico o per applicazioni industriali.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- EEA: Water use in Europe — Quantity and quality face big challenges
- EEA: Water management in Europe: price and non-price approaches to water conservation
- EEA: Mean precipitation
- European Commission: Urban Waste Water Directive Overview
- European Commission: Water Scarcity & Droughts in the European Union
- UNESCO World Water Assessment Programme: The United Nations world water development report, 2017: Wastewater: the untapped resource
- EU Water Saving Potential (Part 1 — Report) (Dworak et al., 2007)
- DIRETTIVA 2009/125/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia
Il ripascimento è il posizionamento artificiale di sabbia/ghiaia su una costa erosa per mantenere la quantità di depositi sulla costa, compensando così l’erosione e proteggendo l’area dalle mareggiate. Oltre a combattere l’erosione e le inondazioni, il più delle volte ha lo scopo di mantenere o ampliare la larghezza della spiaggia per scopi turistici e ricreativi (maggiori dettagli su questo aspetto sono trattati in Innalzamento ed estensione del territorio costiero). Il processo prevede il prelievo di materiale (sabbia, ghiaia) da un’altra zona (al largo, vicino alla costa o nell’entroterra) per accrescere la spiaggia in cui si sta verificando l’erosione, di solito depositandolo vicino alla linea di riva, sulla spiaggia asciutta o sulla sua parte sommersa. Sebbene a volte sia considerata una misura sostenibile (anche se non completamente) per l’area di destinazione, è sicuramente meno sostenibile per il sito di cava, il percorso di trasporto e il potenziale impatto del nuovo materiale importato sugli habitat costieri e marini. Per questo motivo le attività di ripascimento devono essere pianificate con attenzione.
Fonte: Climate-ADAPT
Per riscaldamento globale si intende l’aumento della temperatura superficiale globale rispetto a un preciso periodo di riferimento, calcolando una media su un periodo sufficiente a eliminare le variazioni interannuali (ad esempio, 20 o 30 anni). Comunemente viene scelto come periodo di riferimento quello che va dal 1850-1900, il primo periodo in cui sono state condotte osservazioni affidabili con una copertura geografica sufficiente.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
Il processo di aumento del contenuto di sale nel suolo è noto come salinizzazione. La salinizzazione può essere causata da processi naturali come l’erosione minerale o il ritiro graduale dell’oceano. Può anche avvenire attraverso processi artificiali come l’irrigazione.
Fonte: Ipbes
È noto e ben documentato che i cambiamenti climatici, e in particolar modo gli eventi meteorologici estremi, abbiano un impatto sulla salute umana. Temperature elevate possono produrre un aumento della mortalità e della morbilità, in particolare a causa delle ondate di calore che colpiscono seriamente l’Europa, specialmente nei paesi meridionali e mediterranei. E’ inoltre prevedibile che la mortalità legata agli eventi alluvionali sia destinata ad aumentare, così come è previsto un cambiamento nella distribuzione delle patologie trasmesse da vettori. Le aree urbane con grande concentrazione di persone e infrastrutture sono particolarmente vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute. La vulnerabilità dei cittadini dipende ampiamente dalla caratteristiche del contesto urbano (presenza di superfici impermeabili/permeabili, presenza/assenza di vegetazione e aree ombreggiate, presenza di elementi idrici, ecc.) e dalla disponibilità di adeguati servizi per la protezione della salute e politiche di adattamento.
Fonte: Progetto Adriadapt
Per maggiori informazioni:
- Climate Adapt Platform
- Barcelona Climate Plan
- Meteoalarm
- Ministero Italiano della Salute: Piano nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute
- WHO: Protecting health in Europe from climate change: 2017 update
- WHO: Health and climate change survey report. Tracking global progress
- EuroHEAT Project: Improving public health. Responses to extreme weather/heatwaves., Summary for policy makers
- Health Aspects of Climate Change in Cities with Mediterranean Climate, and Local Adaptation Plans (Paz et al., 2016)
I servizi climatici includono la produzione, la traduzione, la condivisione e l’uso di conoscenze e informazioni sul clima per supportare i processi decisionali di individui e organizzazioni. Le informazioni devono essere facilmente accessibili, tempestive, facili da capire e rilevanti per gli utenti, rendendoli in grado di utilizzarle per implementare risposte efficaci ai cambiamenti climatici.
Fonte: UN-REDD Programme
Un periodo di tempo anormalmente secco che dura abbastanza a lungo da causare un grave squilibrio idrologico per gli ecosistemi e la popolazione (dovuto a scarsità di piogge, alte temperature e/o vento).
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Situazione in cui tutte le persone, in ogni momento, hanno accesso fisico ed economico a un’alimentazione sufficiente, sicura e nutriente che soddisfi le loro esigenze e preferenze alimentari per una vita attiva e sana.
Fonte: The World Bank
Il sistema di cattura e stoccaggio del carbonio (Carbon Capture and Storage – CCS) è un insieme di attività umane volte alla rimozione dell’anidride carbonica dall’atmosfera tramite l’immagazzinamento in serbatoi geologici, terrestri o oceanici, o l’utilizzo in altri prodotti. Le CCS includono attività esistenti e potenziali, il potenziamento dei pozzi biologici o geochimici di CO2 e la cattura e lo stoccaggio diretto dell’anidride carbonica dall’aria (Direct Air Capture with Carbon Storage – DACCS). Tuttavia, questi sistemi escludono l’assorbimento naturale della CO2 non causata direttamente dalle attività umane.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
L’insieme delle capacità tecniche e istituzionali per prevedere e comunicare informazioni di allerta tempestive e utili per consentire a individui, comunità, aree protette e organizzazioni minacciate da un pericolo, di prepararsi ad agire tempestivamente e in modo adeguato per ridurre la possibilità di perdite o danni. A seconda del contesto, i Sistemi di Allerta Rapidi (SAR) possono attingere alle conoscenze scientifiche e/o indigene e ad altri tipi di conoscenza. I SAR vengono utilizzati anche con applicazioni ecologiche, per esempio nella conservazione, dove un’organizzazione magari non è minacciata da un pericolo, ma lo è un ecosistema (ad esempio, le allerte sullo sbiancamento dei coralli), in agricoltura (ad esempio, avvisi di forti piogge, siccità, gelate e grandinate) e nella pesca (ad esempio, avvisi di di tempeste, mareggiate e tsunami).
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- Copernicus Emergency Management Service
- European Flood Awareness System
- Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction: Costs and benefits of Early Warning Systems
- Climate Adapt: Establishment of early warning systems
- Interreg Adrion: I-STORMS Guidelines
- Micore: local warning systems
- Città di Venezia: Centro Previsioni e Segnalazioni Maree
- Allerta Meteo Emilia-Romagna
- WMO: South-East European Multi-Hazard Early Warning Advisory System
- Croatian Meteorological and Hydrological Service
- European Heat Health System
- Meteoalarm
- European Forest Fire Information System – EFFIS
- European Drought Observatory
Qualsiasi persona o gruppo (incluse istituzioni governative e non governative, comunità tradizionali, università, istituti di ricerca, agenzie di sviluppo e banche, donatori, ecc.) che partecipa attivamente o ha un interesse legittimo (dichiarato o implicito) in un progetto, e che può influenzare o essere influenzato dal progetto e dai suoi obiettivi.
Fonte: UN-REDD Programme
La subsidenza del terreno è un assestamento graduale o un improvviso sprofondamento della superficie terrestre. La subsidenza – lo sprofondamento del terreno a causa del movimento di materiale sotterraneo – è causata il più delle volte dalla rimozione di acqua, petrolio, gas naturale o risorse minerarie dal terreno mediante pompaggio, fracking o attività minerarie. La subsidenza può anche essere causata da eventi naturali come terremoti, compattazione del suolo, aggiustamento isostatico glaciale, erosione, formazione di doline e aggiunta di acqua a terreni fini depositati dal vento (un processo naturale noto come depositi di loess). La subsidenza può verificarsi su aree molto vaste, come interi stati o province, o su aree molto piccole, come l’angolo del vostro giardino.
Fonte: NOAA
Uno sviluppo che soddisfa i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri (WCED, 1987) e bilancia le necessità sociali, economiche e ambientali.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
L’insieme delle misure di gestione e delle attività relative a un appezzamento di terreno. Il termine “uso del suolo” è anche comunemente utilizzato per indicare le attività economiche che vi si svolgono (ad esempio, pascolo, estrazione di legname, conservazione e abitazione). Negli inventari nazionali dei gas serra (GHG), l’uso del suolo è classificato secondo le categorie createdall’IPCC: terreni forestali, terreni coltivati, pascoli, zone umide, insediamenti e altri terreni.
Fonte: IPCC AR6 Glossario
Per maggiori informazioni:
- OECD: Urban green growth, spatial planning and land use
- Commissione Europea: White Paper Adapting to climate change : towards a European framework for action
- Patto dei sindaci per l’energia e il clima
- FAO: Land resource planning for sustainable land management
- Sustainable land use and climate adaptation: a review of European local plans (Zucaro and Morosini, 2018)
- Padova Resiliente. Linee guida per la costruzione del Piano di adattamento al cambiamento climatico (Musco et al., 2016)
Un approccio qualitativo o quantitativo per determinare la natura e l’entità del rischio, analizzando i pericoli potenziali e valutando le condizioni di esposizione e vulnerabilità esistenti che, insieme, potrebbero danneggiare persone, beni, servizi, mezzi di sussistenza e l’ambiente da cui dipendono.
Fonte: UNDRR